HOW IS MARBLE FORMED?

Tutto si trasforma. Così accade che da rocce sedimentarie vengano fuori splendidi marmi.

Il processo di formazione del marmo è un processo metamorfico grazie al quale il carbonato di calcio presente nel calcare e nella Dolomia si cristalliza dando vita a cristalli di calcite o di dolomite. Alle origini di questa preziosa pietra, c’è dunque un materiale molto povero quale la roccia calcarea organogena derivante dalla sedimentazione di gusci e apparati scheletrici di minuscoli organismi viventi saldati da sabbia e calcare.

La formazione del marmo si deve anche a fattori quali la temperatura e la pressione: è la presenza di temperatura elevate, dovute per esempio al contatto diretto con il magma, infatti, a innescare tale trasformazione. Le rocce così formate risalgono sulla superficie terrestre grazie ad agenti atmosferici o a movimenti della crosta terrestre, caratterizzandosi per la loro durezza e compattezza, qualità queste che ne permettono la lavorazione e la levigatura.

Il colore del marmo dipende dalla presenza di minerali accessori, mentre le venature sono causate dalla presenza di impurità quali argilla, sabbia, limo, ossidi di ferro. In assenza di tali impurità si ottiene il marmo bianco, impiegato anche in campo industriale per la produzione di vernici, dentifrici e materie plastiche, nonché nell’industria cartaria dove ha sostituito quasi del tutto il caolino.

Il marmo viene estratto generalmente in due tipologie di cave che si distinguono per la loro locazione in cave di pianura e cave di monte. Per la sua estrazione vengono oggi impiegati fili diamantati o tecnologie a base di acqua pressurizzata che permettono una precisione prima impensabile.

Utilizzato sin dall’età greca (il suo nome deriva proprio dal greco marmaron, “pietra splendente”) il marmo viene  impiegato in architettura e nella scultura. In quest’ultimo settore,  sin dall’antichità, è stato particolarmente apprezzato per la sua naturale lucidità dovuta al basso indice di rifrazione della calcite.